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Performer a Londra
Scuro Chiaro

Performer a Londra

Londra

Un performer italiano a Londra: un sogno che diventa realtà!

“Ladies and gentlemen welcome to London and it is 8:30 local time. 

Please be seated with the seat belts fastened and…” 

Londra. West End. Musical. Performer. Teatro. Vita!!!

No, non sto delirando! Sono le emozioni che ho sentito e ho vissuto appena atterrato a Londra. Ogni strada, ogni angolo della città respira questo mondo: da “Les Miserable” a “The Lion King”, da “The book of Mormon” a “Aladdin”, da “Kinky Boots” a “Heathers” (giusto per citare i più famosi). Rimani colpito, quasi folgorato dalla grandezza dei teatri e dai quasi “sold–out” ogni sera ed è curioso come i teatri siano comunque pieni di anime che ridono, si emozionano e vivono la vita del palco pur lo spettacolo sia in scena da molto tempo. Basta pensare che Aladdin (per citarne uno) è in scena a Londra dal 27 maggio 2016!!! Oppure vogliamo citare “The Phantom of the Opera” in scena a Londra da 32 anni?!?!?! Il successo deriva da una multiculturalità della “city” che converge verso il Performer: infatti viene visto non come un artista, non come una persona ma come un vero e proprio cultore dell’arte rendendo quello che fa’ un vero e proprio lavoro. Avendo a disposizione solo 3 giorni di ferie ho avuto la fortuna di vedere in scena 3 spettacoli: “Aladdin” (spettacolo favoloso con circa 300 cambi di costume e un Genio spaventosamente Genio!), “Heathers” (uno spaccato di vita, un racconto di 17 enni veri che affrontano i problemi dell’adolescenza) e “School of Rock” (curiosità: biglietto LAST MINUTE a 25 pounds acquistato il pomeriggio stesso!!!). Tutto vero! Talmente vero che già dalla prima nota, dal primo respiro di ogni performer sei catapultato nella realtà che vivono sul palco e non ne esci fino alla fine dello show. Ciò che si vede sul palco non è finzione, non è recitazione… E’ tutto vero!!! Terribilmente vero!!! E ne rimani estasiato. Come un bambino quando ha il suo gioco preferito tra le mani. Certo: è un altro mondo poiché la preparazione e il lavoro svolto dai performer inglesi è notevole. Sarebbe un bellissimo inizio per un piccolo performer (o quanto meno per chi sta studiando): può crescere e imparare tantissimo. Veniamo a “School of Rock”: avete mai visto bambini di 7 anni suonare come una vera Rock-Band? Beh io si! E vi dirò che sono stati stratosfericamente veri!!! Che dire d’altro? Sono tornato a casa con il cuore pieno di emozioni e di bellissime cose viste. Certo di tornare al più presto!

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Chicca

“God save the Queen”!

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