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La vera cura contro lo stress
Scuro Chiaro

La vera cura contro lo stress

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Come combattere lo stress?

Uscire, fare cose piacevoli, vedere e sentire cose belle: musica, danza teatro, mostre…

Chi non lo vorrebbe fare?

Subito però si fa sentire la vocina della coscienza che intima: “Non si può!”. Prima il lavoro, prima gli impegni famigliari, prima le riunioni condominiali, prima un po’ d’impegno civico-sociale, prima… molte altre cose più importanti e serie.

Uscire a vedere una mostra, a sentire un concerto, ad assistere ad un opera teatrale, un musical, un film… tutto ciò è visto come un extra, un lusso, un superfluo, un divertimento per il tempo libero. E se hai troppo tempo libero vuol dire che sei un ozioso, uno che non produce, che non è utile alla società.

E allora ci vai, fuori, al teatro o al cinema, ma con parsimonia, quasi un po’ scusandoti, giustificandoti, con una vena di senso di colpa. Ci vai e magari vieni tacciato di superficialità, di frivolezza.

Invece, sappiatelo, assistere a spettacoli di teatro, a concerti, visitare mostre d’arte è un’attività salutare e benefica, che potrebbe diventare terapia prescrivibile dal medico.

Prima di tutto sappiamo che la musica, come anche il teatro, e, forse ancora prima, le rappresentazioni grafiche, sono le manifestazioni artistiche più antiche dell’essere umano, si può dire che nascano con lui e che sono azione esclusivamente umane.

I graffiti sulle pareti delle caverne sono i primi esempi di rappresentazione e narrazione, per ricordare e trasmettere agli altri, accadimenti ed emozioni.

La musica nasce con le prime aggregazioni di homo sapiens, serve ad unire, a dare ritmo nelle attività del gruppo, dalla caccia ai primi lavori nei campi, ai primi lavori “domestici”; serve per festeggiare, per comunicare con i propri simili e anche con gli dei. Anche per il teatro si può dire che sia insito nella natura umana, basti pensare ai bambini, uno dei loro primi giochi e” fare finta di essere…” Non è un caso che già da diversi decenni si usa la musica per la terapia di alcune malattie neurologiche; la danza come terapia di sostegno alla fisioterapia per alcune patologie neuromuscolari; il teatro ed anche la pittura come terapia in disturbi di natura psicologica, ma anche dove ci siano problemi di relazioni, di socialità.
Perché il teatro, per esempio, è un gioco che ci permette di metterci nei panni e nella mente dell’altro, guardare e riconoscere i propri sentimenti e le proprie paure.

Dunque, ormai c’è consenso, sul fatto che queste espressioni, esclusive dell’essere umano, possono avere una funzione terapeutica.

Tutto questo vale per chi fa/suona la musica, per chi fa/recita il teatro, per chi fa/disegna, dipinge, scolpisce, ma per chi, invece, sta dal altra parte? Per chi va a vedere e sentire tutto ciò?

Ebbene sono stati condotti recentemente studi per dimostrare che le arti possono influenzare lo stato biologico e psicologico anche di chi assiste.

«Suonare dal vivo, è la forma più primordiale possibile di scambio di energia» (Kurt Cobain)

Al Centro for Performance Science in Inghilterra si sono concentrati sul ascolto di musica live ed hanno analizzato la saliva di 117 soggetti prima e dopo il concerto e i risultati hanno dimostrato una riduzione del livello del cortisolo, l’ormone legato allo stress.
Questa alterazione biologica si è verificata in tutti i soggetti a prescindere dall’ età o gusti musicali.

«La gente va ai concerti rock perché le piace sentirsi una folla. Dà una strana sensazione di potenza e sicurezza. Rafforza il loro trip» (Jim Morrison)

Molti studi (almeno 22 riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale –Wheeler 2015), mettono in relazione la musica con la diminuzione dello stress, ma non solo, stimola anche il sistema immunitario, riduce l’ansia, addirittura sembra prevenire il declino cognitivo e la demenza.

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Andrea Renzulli

Anche per chi va a teatro vi sono diversi effetti positivi.
Accade una “sintonizzazione emotiva” tra attore e spettatore attraverso i “neuroni a specchio” (scoperti nei primi anni 90 da Giacomo Rizzolatti, si attivano sia quando eseguiamo un’azione o proviamo un emozione, sia quando osserviamo qualcuno fare la stessa azione o provare la stessa emozione). Questi sono responsabili della comprensione degli stati emotivi altrui.
Attore e spettatore vivono insieme le storie del personaggio.
Assistere a spettacoli teatrali ci connette con l’altro, con il suo mondo, aiuta a comprendere le emozioni altrui.

Ci rende empatici e l’empatia è la chiave dell’intelligenza emotiva.

Così anche visitare mostre d’arte recherebbe vantaggi alla salute.
Anche qui la scienza medica ha svolto indagini come per esempio quella curata dal Prof Enzo Grossi dell’università di Bologna, che ha mostrato come l’arte possa influenzare positivamente la salute.
Ancora una volta il dosaggio del cortisolo prima e dopo la visita della cupola ellittica nel santuario di Vicoforte, nel Cuneese, ha mostrato un calo del 60%.

Possiamo dire allora che partecipare ad eventi culturali comunitari delle più diverse nature non sia, non debba essere, un premio, un superfluo, un privilegio per pochi, che abbiano tempo e denaro per partecipare a questi eventi.

Partecipare ad eventi e manifestazioni culturali dovrebbe , in realtà, diventare una buona regola di vita sana, come può esserlo mangiare molte fibre, fare attività fisica, ecc…

In un prossimo futuro il nostro medico potrebbe prescrivere:

• Mezz’ora di camminata al giorno
• Bere 2 litri d’acqua al dì
• 1 mostra al mese
• 2 spettacoli teatrali al mese
• 1 film a settimana
• 1 o 2 concerti al bisogno.

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