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“LAMENTARSI NON È UNA STRATEGIA”
Scuro Chiaro

“LAMENTARSI NON È UNA STRATEGIA”

lamentarsi

Lamentarsi o trovare una soluzione?


“Se vuoi fare realmente qualcosa… troverai il modo… 

Se non vuoi veramente… troverai una scusa!” (cit. Jim Rohn)

Sembra il titolo di un articolo dedicato alle diete o al fitness… In realtà è una citazione di Marco Montemagno (imprenditore e broadcaster digitale di successo). Infatti stavolta parliamo d’altro. Ripetete con me: Lamentarsi nuoce gravemente alla salute. Lo dice anche la scienza: ogni volta che ci lamentiamo i nostri neuroni soffrono, ed e’ un gioco da ragazzi ritrovarsi con il nervoso a fior di pelle e (cosa piu’ importante) senza aver portato a termine i nostri obiettivi. Etimologicamente “lamentarsi” deriva dal latino Clamentum (decade nel corso della storia della lingua latina la C  trasformandosi in Lamentum) ovvero il “mostrare con voce cordogliosa e con lacrime il proprio dolore”. Dolore che si trasforma in atti ripetitivi di commiserazione verso se stessi o verso qualcuno/qualcosa che ci ha fatto soffrire/subire un torto. Alt! Fermi tutti! Facciamo un passo indietro e ricominciamo a capire chi siamo. Si, perchè e’ semplice lamentarsi… Lo facciamo tutti i giorni e a tutte le ore, anche quelle della notte! Più difficile capire invece quante cose belle facciamo per noi e per gli altri durante la nostra giornata. Che lo vogliate o no, cari lettori, il bene più prezioso siamo noi/siete voi stessi! Ogni giorno ci alziamo dal letto e già il nostro cervello ci invia 283657 milioni informazioni di cose che potenzialmente possono diventare un lamento! No… Errore! Sbagliato! Punto primo: frenare la quantità di idee negative e fare un bel respiro profondo. Punto secondo: andare davanti allo specchio (prima o dopo colazione e’ indifferente) e dire “Amo me stesso cosi’ come sono, con i miei errori, pregi e difetti!”.

Boooooom! E’ scoppiata la bomba atomica con questa frase. Scommetto che tanti di voi nemmeno ci pensavano. Reazione piu’ che normale: “Cazzo, hai ragione. In fondo non mi costa nulla iniziare a concentrarmi sull’aspetto positivo di me stesso e delle altre persone che mi circondano”. E non intendo “quanto sono figo!” ma il “prendere possesso in pieno della propria vita”. Noi crediamo di essere persone positive… Ma vi assicuro che non lo siamo… Vi faccio una domanda (della quale purtroppo conosco la risposta): quante volte ricevete un “Grazie” durante la vostra giornata? Penso poco. Vi diro’ di più: ormai tutti abbiamo uno smartphone collegato a internet e a molteplici altre cose  molto negative per il nostro “io”. Infatti (per citare il classico esempio di lamentela immediata) i social network (la tomba dei rapporti interpersonali), whatzapp, le mail fungono in primo luogo da allontanatore sociale e successivamente spostano l’obiettivo dal “me” al “virtuale”, andando a creare quella che si chiama “violenza da lamento”, ovvero un mostrare a tutti gli utenti online cio’ che vogliamo o che vorremmo essere, andando a creare cosi (oltre ai soliti noti commenti da persone che non adoriamo e che purtroppo esistono e dobbiamo accettare) insoddisfazioni e soprattutto delusioni (che convogliano nel pensiero del lamento). Pausa… Adesso viene il bello. Come fare per poter cambiare questo modo di pensare e migliorarsi ogni giorno? Ci sono molte strade: la prima e’ riconoscere il proprio lamento, ovvero capire che cio’ che si sta dicendo non e’ nient’altro che qualcosa di negativo. Basta autocriticarsi (ovviamente in negativo), autocommiserarsi o tirarsi addosso colpe che non abbiamo. 

“Si trova sempre qualcosa di cui lamentarsi. 

Ma – con un po’ più di impegno – si trova sempre qualcosa di cui essere felici!” (cit. Anonimo)

Quindi, oltre al riconoscere il proprio lamento, siate sempre felici! Tutti i giorni e con tutte le persone che incontrate. La felicità non fa altro che allontanare i lamenti e le persone lamentose. Infatti (a proposito dei lamentosi) l’altra strada da percorrere e’ la scelta delle persone che vogliamo nella nostra vita: e’ dura ma bisogna allontanare i criticoni e i lamentosi. Perchè purtroppo reggono il ragionamento sbagliato del lamento e non fanno altro che criticare e non vedere il lato positivo della situazione (qualunque essa sia). 

“Che le cose siano cosi, non vuol dire che debbano andare cosi. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi e’ un prezzo da pagare. Ed e’ allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.” (cit. Giovanni Falcone)

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In conclusione e’ difficile mettersi in gioco, cambiare e lo e’ ancora di piu’ accettare certe situazioni. Quindi le cose da fare per iniziare a cambiare e a volersi bene lasciandosi alle spalle anni e anni di lamentele sono come prima cosa smetterla di giudicare (me stesso e gli altri!). Vi svelo un segreto: noi non siamo perfetti! Quindi cadi, inciampa, rialzati, ricadi, alzati di nuovo, prova. In una parola: concentrati su te stesso. Anche perchè puoi farlo contro tutto e tutti. Seconda cosa: accettati per quello che sei e per quello che hai a disposizione. Ma soprattutto sii felice. Perchè nulla attira le persone positive come la felicità. 

“Ho provato a lamentarmi e nessuno mi ha ascoltato. 

Ho detto grazie e tutti si sono girati a guardarmi con il loro bellissimo sorriso!” (Luca Virone)

Buona felicità a tutti. E grazie per la vostra lettura. 

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Vedi i commenti (2)
  • Proprio così!| Lamentarsi non produce nessun cambiamento, nessun passo in avanti. Ogni lamento è una pietra pesantissima che ti trascina sempre più giù.

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