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Teatro… al bar
Scuro Chiaro

Teatro… al bar

Tournée da bar

Tournée da bar il teatro dove meno te l’aspetti

Ho pensato ora al titolo da dare a questo articolo e poi… illuminazione! Non c’èra nessun bisogno di sforzare i mie neuroni perché il titolo stava già lì, nel playoff del progetto teatrale che, sotto la guida di Davide Lorenzo Palla, il fondatore, si fa chiamare Tournée da bar.
Cos’è Tournée da bar e perché bisogna assolutamente andare a vedere uno degli spettacoli in calendario… partiamo dagli albori, a costo di essere un po’ noiosi.
Il progetto, nasce nel 2012, sotto la guida del già citato Davide Lorenzo Palla, e si propone si portare il teatro in luoghi insoliti, o per lo meno, in luoghi in cui noi non siamo abituati a pensare il teatro, ossia in bar e locali.

“Noi crediamo che in questo periodo storico un rilancio culturale che possa ripartire dal basso sia di fondamentale importanza. Per questo abbiamo deciso di immaginare prima, e di realizzare poi, un teatro che ritrova le proprie radici e funzioni originarie in mezzo alla gente. Un teatro che si sposta al bar per riportare l’attenzione della comunità all’amore per l’arte e la cultura.”
Davide Lorenzo Palla* (https://tourneedabar.com/about-us/chi-siamo/)

Oggi Tournée da bar è un progetto inserito all’interno del network europeo BENISI (incubatore d’innovazione che seleziona startup promettenti, ad alto impatto e in grado di generare occupazione in diversi settori) e continua a portare i suoi spettacoli in giro per l’Italia.
Come sempre, non starò a dilungarmi su storia e obiettivi di questo gruppo di pazzi, fantastici visionari, ma vi racconterò la mia personale esperienza e vi spiegherò perché, se amate le storie e vi piace divertirvi in maniera intelligente, non potete fare a meno di cercare in calendario un loro spettacolo e andare a vederli.
Una mia carissima amica mi aveva parlato di loro numerose volte, mi aveva raccontato con dovizia di particolari chi erano, quali erano i loro obiettivi e perché era assolutamente impossibile mancare ad una loro performance. A gennaio 2018 vanno in scena a Settimo Milanese ma, per impegni vari manco l’appuntamento. La mia amica però non demorde e mi invita di nuovo a luglio: sono a Cornaredo, al bar Rosa, in piazza, con Romeo e Giulietta. Questa volta non posso mancare e, incuriosita dal luogo insolito ma un po’ annoiata dal titolo dell’opera shakespeariana, che ho già visto in mille salse, mi siedo nell’afa di una sera estiva, ammorbata dalle zanzare sulle scomode sedie del locale di periferia.
La scena è scarna: uno sgabello, un fondale dipinto su un lenzuolo, una tastiera e una tromba (o forse era un sax?)… mah, penso, o sarà bellissimo o sarà una noia mortale. Entrano in scena gli attori: due, un uomo e una donna, Romeo e Giulietta, ma anche Mercuzio, Benvoglio, il principe , frate Lorenzo, la balia di Giulietta, donna Capuleti e molti altri.
Tournée da barIn un attimo il palco e la platea diventano tutt’uno, gli spettatori sono invitati a diventare parte dello spettacolo: siamo la folla di Verona, gli invitati alla festa di Giulietta, siamo Romeo e poi Giulietta e possiamo bere, mangiare, fare baccano mentre sul palco la storia va avanti tra narrazioni, dialoghi, musica e molto altro. Alla fine del quarto atto, il bar offre a tutti una pasta all’amatriciana. Sembra davvero di essere al Globe Theatre, un luogo dove intrattenimento e cultura vanno a braccetto, dove si parla d’amore, di odio, e di altri temi universali mente si sorseggia buona birra e si mangia qualche spuntino.
Il Romeo e Giulietta di Tournée da bar non è chiaramente la rappresentazione integrale dell’opera shakespeariana, ma ripropone tutte le emozioni dell’originale, in un alternarsi di momenti leggeri, concitati, tragici, e dolci, con la sola presenza sulla scena di due attori e tutte le distrazioni che la location propone.
Sono già passate due ore e lo spettacolo è finito: nonostante i pochi mezzi a disposizione e il posto davvero particolare, il teatro ha creato una magia. Siamo tutti ancora lì, con Romeo e Giulietta, e mentre qualcuno al bancone ordina una birra, noi vorremmo chiedere un bis. Insomma a teatro non si chiede un bis, lo sanno (quasi) tutti, ma è stato tutto così straordinario che non ci sembra vero che il teatro possa essere di nuovo così vicino alla gente, che sia così tremendamente popolare e alla portata di tutti.
Non ha avuto torto la mia amica, del resto ha buon gusto e buoni sentimenti, e sono felice che mi abbia fatto conoscere un modo nuovo di intendere il teatro, fuori dalle mura, lontano dall’elite, vicino alla gente, così come dovrebbe tornare ad essere.
Per saperne di più https://tourneedabar.com/about-us/storia/

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