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Ara Malikian celebra El dia de los muertos
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Ara Malikian celebra El dia de los muertos

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Requiem per i defunti del Covid-19

Ara Malikian con la sua arte ed il suo talento.

Ara Malikian con la sua inesauribile fede nella vita.

Ara Malikian vuole portare ora più che mai, la sua musica nel mondo perché sia balsamo di conforto, perché sia motivo di speranza per le persone.

Ara Malikian ha sentito quindi il bisogno, quasi la necessità di suonare, come un offerta, questo requiem per tutti i defunti Covid-19, proprio nella tradizionale festa del 1 novembre in Messico dove le persone hanno da sempre celebrato la morte come parte della vita.

EL DIA DE LOS MUERTOS

El dia de los muertos è una celebrazione messicana di origine precolombiana che ricorda i defunti, ha luogo non in un’unica giornata ma in più giorni dal 28 ottobre al 2 novembre.

Ogni giorno è dedicato a dei defunti particolari, l’1 e il 2 novembre sono dedicati al ritorno dei defunti sulla terra.

I giorni dei morti sono vivaci e variopinti perché la morte è vissuta come qualche cosa di inevitabile e i defunti anziché dare paura mettono allegria

E’ una festa che viene celebrata con musica, bevande, cibi tradizionali, numerose rappresentazioni caricaturali della morte.

Per ricordare ed omaggiare i defunti, che solo in questi giorni possono arrivare alla Terra dei Vivi, i messicani cospargono le lapidi di fiori (un fiore tradizionale “il garofano d’India), di luci delle candele e fumo del copale e le foto dei defunti per indicare loro la strada per giungere dai loro cari tra i vivi

Poi vi sono anche i cibi, quelli preferiti dai defunti ed alcuni tradizionali come i “calaveras” teschi zuccherati con il nome dei cari inciso.

Un altro elemento caratteristico del Dia de Muertos è la cosiddetta Catrina, scheletro di donna creato in origine dall’illustratore Josè Guadalupe Posada, vestita  di un cappello in stile di inizio XX secolo.

Durante i festeggiamenti bambini, giovani e adulti mascherati, danzano mangiano, qualcuno persino si accampa al cimitero per trascorrere la notte accanto ai propri morti.

Tutti i festeggiamenti sono accompagnati dalla musica perché si celebra la vita, di cui la morte è un passaggio gioiso che non va temuto, ma accettato

REQUIEM

Ara Malikian ha voluto cogliere e sottolineare questo aspetto di gioia e di speranza.

Colpito, come ognuno di noi, dal periodo che ha assunto caratteri cupi e disperati ha voluto ricordare, celebrare ed accompagnare con note di speranza coloro che nel corso di questo anno sono morti a causa del Covid 19.

Ed ecco quindi questo Requiem, registrato dal vivo dal cuore di Michoacán nella notte in cui il ponte che unisce la vita e la morte è presente in ogni casa e angolo del Messico.

Un Tour di circa 20 minuti che accompagna i morti tra il colore giallo arancio del Cempasúchil.

Diretto da Gabriel Beristáin.

01 NOVEMBRE – PRIMA MONDIALE. “DA EL PANTEÓN DE AROCUTÍN MICHOACÁN, MESSICO, AL RESTO DEL MONDO” #covidrequiem

“Più di un milione di anime sono andate nel 2020 senza una carezza per aiutare il loro viaggio attraverso.

Vorrei che la musica potesse servire loro per avere un percorso più bello dall’altra parte.

Ciò renderà il viaggio più bello in questa notte magica dove sia la morte che la vita sono onorate perché non c’è l’una senza l’altra”

Con queste parole recitate da Ara Malikian all’inizio, parte la registrazione di questo concerto.

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Tutti i momenti sono presenti: le tombe, una gran numero di candele e lumini accesi intorno alle tombe con le foto, i parenti nei costumi tradizionali, cesti  di cibo.

Tutto accompagnato dalla musica di Ara Malikian.

Una musica, inizialmente un po’ mesta e malinconica, ma sempre piena di armonia e di vibrazioni anche gioiose.

Lewis Melon  accompagna con il pianoforte Malikian.

In una parte vi è anche un coro di giovani, “Notas deGracia” che cantano parole di consolazione.

Ed infine l’ultimo tempo di questo requiem la musica assume i toni vivaci, gioiosi di un ritmo allegro e frenetico, tipico di molti brani di Ara Malikian.

Si giunge così alla conclusione, dove il personaggio Catrina, che aveva consegnato all’inizio ad Ara Malikian, l’archetto del suo violino, ora gli consegna il piccolo braciere con l’incenso che verrà consegnato alle donne e portato in giro tra tutti.

CONCLUSIONI

La musica di Ara Malikian, come sempre, è carezza e onda di energia insieme.

Il suo essere tutt’uno con lo strumento ed esprimere non solo attraverso le note, ma anche con tutto il suo essere il sentimento racchiuso nello spartito è suggestivo, coinvolgente, emozionante.

L’averlo suonato in un luogo così al cuore della celebrazione, all’interno della celebrazione stessa, cosi speciale e unica che è diventata Patrimonio dell’Umanità, ha  dato a tutto l’evento tono mistico e liturgico.

Un modo meraviglioso, ricco di speranza, per ricordare non solo i defunti per il Covid 19, ma tutti coloro che già sono andati avanti sulla strada.

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