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Opera in Jeans: Il barbiere di Siviglia
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Opera in Jeans: Il barbiere di Siviglia

barbiere di siviglia
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Sicuri di conoscere la storia del Conte d’Altavilla e di Rosina nella bella Siviglia?

Oggi restiamo nei confini del nostro bel paese, ma senza parlare dell’ormai conosciutissimo (almeno in questa rivista online) Puccini, o dell’amico di scorribande Verdi, ci spostiamo infatti a Pesaro per andare dal buon Gioachino Rossini che ha scritto una delle opere le cui arie sono più conosciute: Il barbiere di Siviglia. 

Opera divisa in due atti, ambientata appunto a Siviglia, dove incontreremo l’amore tra il conte d’Almaviva e la bella Rosina, con tutte le difficoltà proprie di un’opera teatrale, che ormai ben conosciamo. 

Che si spengano le luci, si apra il sipario e iniziamo:

ATTO I 

Subito ci si presenta la bella Rosina, insieme al suo tutore (anziano e decrepito) Don Bartolo, che se la tiene stretta con sé (nel senso che la vorrebbe sposare) per poterne amministrare il patrimonio. 

In tutto questo arriva il conte d’Almaviva, nuovo in città, che ovviamente si innamora perdutamente della fanciulla e cerca ogni stratagemma per poterla conquistare.

Il primo tentativo è buffo e goffo; chiede infatti a Figaro (factotum e barbiere della città) di aiutarlo e, sotto suo consiglio, si finge servo di se stesso (con lo pseudonimo di Lindoro) e si presenta a fare una serenata sotto il balcone della bella. 

Dopo questo Figaro consiglia al conte di cambiare personaggio e fingersi un soldato ubriaco in congedo, con un permesso di soggiorno proprio nella casa di Don Bartolo. E così farà, ma nel frattempo Don Basilio (maestro di musica di Rosina) che sa della presenza del conte in città, e intuisce il fatto che potrebbe innamorarsi di Rosina, consiglia a Don Bartolo di calunniare pubblicamente il Conte d’Altavilla, con scopo preventivo. Ma Don Bartolo, tutto fuorché furbo, vuole accelerare i tempi e cerca di preparare in fretta e furia la proposta di nozze da fare a Rosina. 

Seguendo il piano di Figaro il nostro eroe protagonista dalla personalità multipla irrompe in casa di Don Bartolo fingendosi un soldato ubriaco, ma fa talmente tanto casino da attirare l’attenzione dei gendarmi, e s’affrettano a raggiungere la dimora. 

Nel trambusto il Conte riesce a passare un messaggio a Rosina, e per tirarsi fuori dai casini rivela all’ufficiale dei gendarmi la sua vera identità, quindi i soldati (sotto lo sguardo incredulo di Bartolo) si pongono sull’attenti con rispetto. 

ATTO II 

Come ho detto il nostro protagonista pare essere un trasformista, infatti si presenta ora a casa di Bartolo con il nome di don Alonso dicendo di esser stato mandato da don Basilio, rimasto a casa con il febbrone, come suo sostituto in quanto insegnante di musica. Per convincere meglio il dubbioso Bartolo il Conte travestito mostra al tutore della bella una lettera da lei lasciatagli tempo prima. 

Siviglia

In tutto questo arriva Figaro, che deve fare la barba al Padrone di casa (ottima distrazione), ma succedono un po’ di fatti confusi:
Il conte travestito approfitta della distrazione per parlare con Rosina, e don Bartolo sente parte del discorso, insospettendosi. Entra don Basilio, ma non succede nulla di che, perché il protagonista lo corrompe. Ma tutto questo è troppo, e don Bartolo interrompe la rasatura, irrompe nella stanza e caccia via don Alfonso, che in realtà è il cavaliere ubriaco, che in realtà è Lindoro, che alla fine di tutto è il conte, che al mercato mio padre comprò. 

A questo punto Bartolo decide di mettere in atto il tentativo di calunnia, e convince Rosina a sposarlo. Chiama un notaio (sembra inutile dirlo, ma servirà). 

Ultimo tentativo disperato di Figaro e del Conte, che con una scala entrano dalla finestra di Rosina, le svelano tutti i travestimenti, stanno per scappare insieme innamoratissimi, quando Bartolo, accortosi di tutto, leva la scala dalla finestra e li lascia di stucco. Bartolo corre alla magistratura perché non si fida più della polizia. 

Nel frattempo arriva il notaio, Figaro e il Conte approfittano del fatto che Bartolo è dalla magistratura per convincere il notaio di esser stato chiamato per siglare il matrimonio tra Rosina e il Conte. 

Quando Bartolo torna con l’asma della corsa a casa, il contratto è già stato firmato. 

E adesso colpo di scena: il Conte rifiuta il patrimonio di Rosina, e allora Bartolo, felice, benedice gli sposi. 

Bello eh? 

Fine. 

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