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Opera in Jeans: “Norma” ma voi l’avete mai sentita?
Scuro Chiaro

Opera in Jeans: “Norma” ma voi l’avete mai sentita?

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Opera in jeans: vi racconto “senza filtri” il capolavoro belliniano

Introduzione

Torniamo a Teatro insieme, e questa volta lasciamo comodo in poltrona il nostro Giacomo Puccini, mentre chiamiamo in causa il buon Vincenzo Bellini, con la sua opera più famosa: Norma

Come chi mi legge saprà, io amo far rivivere la trama di alcune delle più belle opere a noi regalate dai grandi autori, al di fuori del palco, e soprattutto in un tempo decisamente inferiore alle 3 o 4 necessarie per poterne godere in teatro. 

Immergiamoci nella storia: 

Siamo in Gallia, sotto il dominio dei Romani (avete presente Asterix e Obelix? Non lontano da quel concetto).

Presentandovi qualche personaggio abbiamo Norma, una sacerdotessa, figlia di Oroveso (capo dei druidi). La donna se la faceva con Pollione (giusto il proconsole romano…), dal quale ha avuto due figli, che sono stati cresciuti nel tempo da Clotilde, fedele confidente di Norma. 

Ovviamente nessuno sa nulla ne dei figli, ne tantomeno della relazione tra norma e il proconsole. 

Si spengano le luci, si chiuda il sipario e cominciamo: 

I ATTO

Cominciamo con il botto signori, con una trama degna di una Soap:

Mentre i Galli, capeggiati da Oroveso, vogliono insorgere contro Roma, il buon Pollione confida al suo amico Flavio che vuole lasciare Norma, perché si è follemente innamorato di Adalgisa, una giovane novizia del Tempio d’Irminsul. 

Adalgisa, che si sente in colpa per aver rotto il voto di castità (visto quello che ha fatto con Pollione), va dalla sacerdotessa a confidarsi. C’è un fatto però, la sacerdotessa è Norma.

Una volta pentitasi Adalgisa chiede a Norma di poter proseguire la relazione e, visto che sembra esser sincero il suo sentimento, Norma approva e decide di sciogliere i voti della fanciulla. 

Incuriosita dalla complessa situazione Norma chiede ad Adalgisa in confidenza di indicarle chi è l’uomo con cui ha avuto questa relazione e la novizia, ovviamente, indica Pollione. 

Norma, furiosa come poche, vuota il sacco sia sulla relazione in corso con Pollione che sui figli avuti ed allevati in segreto; Adalgisa, altrettanto furiosa, rifiuta Pollione. 

Forte eh? E siamo solo all’inizio 

Norma
II ATTO

Norma, tradita, umiliata e molto arrabbiata decide di far fuori i propri figli. Si appresta all’atto, ma vince il suo amore materno. Sta di fatto che il tradimento c’è stato, quindi decide di suicidarsi. 

Prima di farlo e sporcare tutto per fortuna convoca Adalgisa, le chiede di prendere in custodia i due bambini, di sposare Pollione e di trasferirsi a Roma con lui. 

Adalgisa, vista l’entità della richiesta, rifiuta e decide che la cosa giusta da fare è cercare di far tornare insieme Pollione e Norma. 

Vi ricordate dei Galli che capitanati da Oroveso volevano ribellarsi a Roma? Ecco, fino ad ora uno dei freni era dato proprio da Norma che, senza sorprendere nessuno, vista la collera decide di dare il via libera e la propria benedizione alla guerra contro Roma. 

Durante la guerra c’è bisogno di una vittima sacrificale per garantirsi la vittoria. Norma sa bene chi sacrificare, e mentre sta per pronunciare il suo nome arriva la notizia che è stato catturato un Romano nemico. Sì, è Pollione… che stava andando a recuperare la sua amata Adalgisa. 

In mezzo a questo casino Norma mantiene la calma e chiede di restare sola con Pollione.

Una volta soli gli propone la libertà, a patto che lasci stare Adalgisa. 

Pollione rifiuta, allora Norma convoca tutti a raccolta e dice davanti a tutto il popolo che il nome della vittima da sacrificare è quello di una sacerdotessa che ha tradito la patria; ma proprio mentre sta per pronunciare il nome di Adalgisa ripensa un po’ alla propria vita e si rende conto che i peccati di Adalgisa sono anche i suoi. Allora pronuncia il proprio nome. 

Pollione, stupido dal gesto incredibile, decide che è ora di tirare fuori le palle, e decide quindi di morire con lei. 

Arriviamo verso la fine:
Norma confessa tutto al padre, gli chiede di occuparsi dei due bambini e di fuggire con Clotilde a Roma, al sicuro dalla guerra. 

L’opera si conclude con Norma che sale al rogo insieme a Pollione. 

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