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ANTIGONE – LA NOSTRA RECENSIONE
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ANTIGONE – LA NOSTRA RECENSIONE

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Antigone” con la regia di Laura Sicignano – La nostra recensione

PRESENTAZIONE

La tragedia greca arriva al Teatro Carcano di Milano: è Laura Sicignano a firmare la regia di Antigone, nella versione del Teatro Stabile di Catania.

Dopo numerose tappe cominciate con il Teatro Bellini di Napoli dal 7 al 12 gennaio 2020 Antigone si ferma a Milano per ripartire poi alla volta di Cecina, Verona, Bassano, Trieste, Lamezia, Cantagirone, Messina e Firenze concludendo la tournée il 29 marzo.

I valori universali e le vicende atemporali che il teatro greco anche questa volta propone agli spettatori sembrano avere legami con la nostra quotidianità e sono veicolati da una recitazione dalla resa naturale ed intensa.

IL CAST

Il cast si compone di Sebastiano Lo Monaco (Creonte), Barbara Moselli (Antigone), Lucia Cammaleri (Ismene), Egle Doria (Euridice), Luca Iacono (Emone), Silvio Laviano (Primo Soldato – Mssaggero), Simone Luglio (Guardia), Franco Mirabella (Tiresia e Terzo Soldato) e Pietro Pace (Secondo Soldato).

Il fil rouge che percorre le interpretazioni di tutti gli attori è un’estrema naturalezza e credibilità: nonostante sia un testo di quasi 2500 anni fa il pubblico in sala riesce infatti a sentire ciò che provano i personaggi e ad emozionarsi con loro. Complimenti!

SEBASTIANO LO MONACO – Creonte

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Sebastiano Lo Monaco

Sebastiano Lo Monaco è Creonte: il tiranno assetato di potere che vedrà crollargli addosso una serie di tragici eventi a catena.

Con la sua forte presenza scenica Sebastiano Lo Monaco restituisce un Creonte dalla doppia natura: apparentemente sicuro di avere la situazione sotto controllo ma in realtà fragile davanti al suo destino.

Un’interpretazione che, con la naturalezza di cui si parlava sopra, è tanto credibile da permettere allo spettatore di immedesimarsi anche nel tiranno Creonte.

BARBARA MOSELLI – Antigone

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Barbara Moselli

Barbara Moselli è Antigone, la donna che dà il nome alla tragedia e che sfida la legge pur di rendere onore a suo fratello Polinice morto in battaglia.

Antigone è il coraggio per eccellenza e Barbara Moselli rende incredibilmente elegante e sicuro di sé un personaggio che nonostante il suo gesto, come è umano che sia, ha anche paura.

In particolare i dialoghi tra lei e Sebastiano Lo Monaco hanno una particolare carica ed intensità emotiva in ragione proprio della forza delle loro interpretazioni e perciò rimangono impressi nella mente degli spettatori.

FRANCO MIRABELLA – Tiresia (e Terzo Soldato)

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Franco Mirabella

Franco Mirabella è Tiresia e il Terzo Soldato. Tiresia è un indovino che in questa tragedia fa da tramite tra cielo e terra: è l’unico ad avere contatto con gli dèi che non appaiono mai nella terrena e tragica vicenda di Antigone.

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Nella sua interpretazione di Tiresia lascia tutti a bocca aperta: per le parole utilizzate, la musica perfettamente legata con i suoi gesti e la sua fortissima intensità e carica espressiva. Il suo volto rimane scolpito negli occhi del pubblico e lo rapisce finché non esce di scena.

REGIA. MUSICA E SCENOGRAFIA
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Laura Sicignano

La regia è di Laura Sicignano e l’adattamento di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci. Scelgono di non mettere in scena il tradizionale coro greco sostituendolo in maniere differenti di volta in volta: il coro sono i soldati di Creonte prima e persino Euridice poi.

Il linguaggio dei personaggi è accuratamente cucito sugli stessi per caratterizzarli al meglio.

La musica è composta e suonata dal vivo da Edmondo Romano. La scelta di legare in modo così stretto la musica al testo è interessante e crea un’atmosfera più coinvolgente per il pubblico in sala.

La scenografia è di Guido Fiorato e vede l’inter vicenda svolgersi in un ambiente semi distrutto e post-bellico. Sul finale è di grandissimo impatto il crollo delle pareti congiunto alla drammatica solitudine di Creonte in scena.

CONCLUSIONI

Nonostante l’età del testo, la tragedia greca si rivela anche questa volta molto più attuale di quanto si possa immaginare proprio perché racconta storie di sentimenti umani, immutabili nel tempo.

In “Antigone” emerge la grandissima cura ai dettagli che fa da filo conduttore in tutti i settori che permettono la produzione e la messa in scena di uno spettacolo. Un grandissimo applauso a tutti. “Antigone” merita di essere visto!

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