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Guappecartò: intervista e recensione
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Guappecartò: intervista e recensione

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Guappecartò
Foto di Sara Sgrò

L’intervista a Guappecartò e la recensione dell’ultimo album “Sambol, Amore Migrante”

L’INTERVISTA

Come e quando si è formato il gruppo Guappecartò? Perché questo nome?

La band si è formata nel lontano 2004 in Umbria. Madeleine Fisher ha scritto un film musicale e cercava persone per realizzarlo: in quel momento ci siamo conosciuti e proprio Madeleine ci ha detto che eravamo un gruppo.

I Guappi erano i pericolosi boss di quartiere napoletani, ma in realtà sono di cartone: nell’anima sono fragili e sensibili.

È un gioco tra l’apparire e l’essere: non a caso facciamo concerti ben vestiti come i veri guappi e poi dalla musica traspare questa sensibilità.

Quali sono state le difficoltà nel scegliere questa strada?

In realtà una volta che ci siamo incontrati non ci siamo più mollati. Tutte le scelte sono state fatte nell’incoscienza più totale, senza doverci pensare due volte.

Non abbiamo mai riflettuto, ci siamo ritrovati all’interno di questo viaggio che dura ancora oggi. La magia sta nel fatto che la pensiamo tutti così.

Che rapporto avete con l’Italia?

Un rapporto meraviglioso. Come fai a non amare questo Paese? È impossibile.

C’è il rammarico per non poter vivere qua, però la gente è meravigliosa. È chiaro che però ci sono problemi che, al momento, non permettono di poter vivere in Italia.

Migrazione: che significa questa parola nel percorso umano ed artistico di Guappecartò?

Ultimamente si parla di migrazione come qualcosa di negativo, ma in realtà è qualcosa che è nato col mondo: siamo nati nomadi. Noi abbiamo voluto sottolineare con l’ultimo album (Sambol, Amore Migrante) l’amore migrante.

Che cosa vi ha colpito della storia di Vladimir Sambol per dedicare a lui e alla sua musica un album?

Innanzitutto questo rapporto bellissimo padre-figlia, l’amore di una figlia che vuole far rivivere il padre attraverso noi.

Vlado è un uomo migrante che lascia la sua città per continuare a sognare fondamentalmente; l’amore è qualcosa che migra ma non conosce barriere e confini.

Poi, nonostante abbiamo quasi un secolo di differenza, in lui c’è una curiosità musicale che c’è anche in noi. E inoltre essendo dei Guappi di cartone non potevamo fare un album tributo a dei personaggi famosi, dovevamo farlo per forza ad uno sconosciuto.

L’album è prodotto e co-arrangiato insieme a Stefano Piro.

Il vostro ultimo singolo Balkanika: che cosa racconta?

Balkanika è la fuga di Vlado che ha dovuto passare la frontiera in una notte tra le montagne, era già una storia toccante.

La moglie di Vlado, che era anche la sua pianista, ci ha raccontato che Vlado aveva deciso di portare solo lo stretto indispensabile nel viaggio.. e ha portato gli strumenti musicali. Mi fa venire i brividi ogni volta che lo dico.

Avete avuto occasione di lavorare per il cinema con Madeleine Fisher e anche in Gatta Cenerentola, vi piacerebbe dedicarvi alle colonne sonore?

Ci piacerebbe tantissimo. Abbiamo sempre pensato che tutto è interessante: abbiamo lavorato per il teatro, per il circo, abbiamo fatto degli audio libri.

Qual è il grande sogno dei Guappecartò?

All’inizio era campare di musica, adesso è poter suonare fino all’ultimo respiro.

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Come descriveresti la musica dei Guappecartò?

Trasversale: riesce ad arrivare a tutte le età e a tutte le culture, grazie anche al fatto di non avere le parole.

Date e progetti per il futuro?

Stiamo aspettando di tornare in live perché avevamo fatto la prima parte di tourneè in Italia. Sul nostro sito comunque si trovano tutti gli aggiornamenti.

RECENSIONE “SAMBOL, AMORE MIGRANTE”

Con “Sambol, amore migrate” abbiamo la dimostrazione reale che la vera musica e i veri musicisti esistono ancora.

Una creatività istrionica si fonde con un gusto musicale davvero ineccepibile.

Originalità, emozioni, malinconia che si amalgamano in una musica senza tempo dove il passato e il presente si uniscono in una produzione musicale che dipinge ogni nota come una sfumatura di un quadro.

Dieci tracce tutte di notevole interesse musicale in cui spiccano a nostro gusto Vlado, Tango, Sorgen e Balkanika.

Quest’ ultimo brano viene anche proposto in un video musicale che ha superato le 125 mila visualizzazioni e che è stato realizzato con una attenzione grafica, regista, emozionale davvero strepitose.

I veri musicisti non hanno bisogno di molte parole… la loro musica parla da sola!

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