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Ho perso il filo: la nostra recensione
Scuro Chiaro

Ho perso il filo: la nostra recensione

ho perso il filo
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Foto di Paolo Galletta

In scena fino a domenica 8 dicembre al Teatro Manzoni di Milano Ho perso il filo, con Angela Finocchiaro

  • PRESENTAZIONE
  • IL CAST
  • REGIA E SCENOGRAFIA
  • COSTUMI E COREOGRAFIE
  • LE CONCLUSIONI
PRESENTAZIONE

Angela Finocchiaro si presenta in vesti nuove per volere, così ci dice ad inizio spettacolo, dei suoi figli: veste i panni di Teseo, il mitico eroe che tenta di sconfiggere il Minotauro affrontando il leggendario labirinto di Cnosso.

In un breve prologo l’attrice rispolvera alla memoria degli spettatori il mito di Teseo e del Minotauro in modo esilarante e dopodiché affida il gomitolo del filo di Arianna ad un fortunato spettatore.

Angela si mette alla prova e si improvvisa eroe: il tempo di aprire il sipario e si trova catapultata in una dimensione diversa dalla realtà e dal Teatro Manzoni. E’ nel labirinto di Cnosso.

Inizia così la vicenda di Teseo/Angela che, guidata da un muro parlante, deve far fronte al suo passato e al suo possibile futuro insieme a delle Creature che saranno per lei una guida alla riscoperta di sé stessa.

IL CAST

ANGELA FINOCCHIARO – Angela/Teseo

Angela Finocchiaro non si smentisce e dimostra la sua ampia esperienza gestendo brillantemente uno spettacolo che si presenta quasi come un monologo. Interpreta una donna che ha perso i valori di cui un tempo si faceva paladina e che, attraverso ricordi e proiezioni del futuro, li riscopre ad uno ad uno. Esilaranti in particolare le sue interpretazioni di sé stessa bambina e multicentenaria.

LE CREATURE

Alis Bianca, Giacomo Buffoni, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni e Alessio Spirito sono le sei creature che insieme al Muro Parlante guidano Angela/Teseo nel percorso che ha intrapreso. Eccellenti acrobati e ballerini di forte intensità: insieme alle scenografie creano meravigliosi quadri ed esilaranti gag con l’attrice.

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REGIA E SCENOGRAFIE

La regia è di Cristina Pezzoli. Le scenografie di Giacomo Andrico sono splendide e, insieme alle luci (Valerio Alfieri), creano un ambiente tridimensionale restituendo allo spettatore l’illusione di essere in un labirinto: consistono in “muri” di nastri appesi su cui vengono proiettate ombre, disegni e soprattutto parole. Parole pesanti e verità spesso difficili da accettare.

COSTUMI E COREOGRAFIE

I costumi dei ballerini contribuiscono a rendere l’idea del loro essere Creature mentre quelli di Angela sono il più delle volte divertenti, riflettendo così l’indole del personaggio. Tutti i costumi sono curati da Manuela Stucchi.

Le coreografie di Hervé Koubi (assistito da Faycal Hamlat) creano con le scenografie dei meravigliosi quadri che trasportano lo spettatore in questo o quel momento del percorso e della vita di Angela/Teseo.

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Foto di Paolo Galletta
LE CONCLUSIONI

Il pubblico non può prescindere dal sentirsi preso in causa in almeno una delle situazioni che Angela rappresenta sul palco: inutili apprensioni, ipocrite e scomode verità e giovani desideri finiti nel dimenticatoio. Attraverso l’ironia e la risata Angela Finocchiaro fa viaggiare lo spettatore attraverso sé stesso insieme a Teseo in un percorso riflessivo e critico che lascia spazio ad un po’ di sana leggerezza.

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