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IO NON SONO UN GABBIANO – LA NOSTRA RECENSIONE!
Scuro Chiaro

IO NON SONO UN GABBIANO – LA NOSTRA RECENSIONE!

GABBIANO
GABBIANO
Foto di Luca Meola

La nostra recensione di “Io non sono un gabbiano”

IO NON SONO UN GABBIANO

Io non sono un gabbiano” è, già dal titolo, un chiaro confronto con “Il gabbiano” di Cechov. La Compagnia Oyes va però oltre e sconvolge il testo di Cechov ricercando la stessa sensazione di perenne, comune ed immutabile infelicità.

I personaggi sono sempre Konstantin e gli altri protagonisti de “Il gabbiano”, le vicende che accadono sono ancora quelle uscite dalla penna di Cechov, ma il modo in cui vengono presentate e in cui i personaggi reagiscono è profondamente diverso.

Il tragicomico la fa da padrona: momenti di risate velate da una sottile tristezza e malinconia che non abbandona mai il palcoscenico.

Esilarante il dialogo del microfono con Jakov e i momenti in cui il Maestro ricerca l’approvazione degli altri personaggi con discorsi inappropriati e battute scontate. Di fortissima carica emotiva la scelta

IL CAST

DANIELE CRASTI – Jakov

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Daniele Crasti

Daniele Crasti è, come si definisce ad un certo punto della rappresentazione, il “microfono”.

In poche parole è il fonico dello spettacolo nello spettacolo, una figura esterna ai fatti che osserva e coordina gli altri personaggi a ritmo di luci e musica.

Estremamente esilarante la sua interpretazione: tempi comici perfetti e divertenti gag con persone e.. oggetti!

DARIO SANSALONE – il Dottore

Dario Sansalone è il Dottore, la Ragione.

Tutto il sentimentalismo che governa e muove i personaggi è per lui uno spreco di tempo e di energie.

In un suggestivo monologo spiega il funzionamento del cuore e l’estrema vulnerabilità del corpo umano.

Dario Sansalone riesce a rappresentare la lucidità e l’oggettività di questo personaggio con grande abilità affascinando il pubblico in sala con le sue parole.

CLAUDIA GAMBINO – Nina

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Claudia Gambino

Claudia Gambino è Nina: una giovane donna piena di sogni e disposta a tutto per realizzarli.

Estremamente brava Claudia Gambino nei suoi panni: è credibile ed emozionante.

FRANCESCO MEOLA – Konstantin

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Francesco Meola

Francesco Meola è il tormentatissimo Konstantin.

Il ragazzo vive costantemente alla ricerca di quell’amore che, forse senza volerlo, la madre non ha saputo dargli.

Questa lacuna è tale da condurlo ad atti esosi che altro non fanno che aggravare il suo stato ed isolarlo ancora di più.

Fortissima la carica interpretativa di Francesco Meola che non cala mai di intensità. Eccezionale!

DARIO MERLINI – Il Maestro

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Dario Merlini

Dario Merlini è il Maestro elementare che tenta di ricevere attenzione e approvazione dagli “artisti” dai quali si sente escluso.

La stremante continua ricerca degli altri lo porta ad un momento di crollo nel quale smaschera la sua natura profonda nascosta dietro ad un (vano) tentativo di essere divertente.

Bravissimo Dario Merlini nel caratterizzare questo complesso personaggio e in particolare nel monologo della sopracitata scena!

UMBERTO TERRUSO – Trigorin

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Umberto Terruso

Umberto Terruso è Trigorin. Un uomo apparentemente equilibrato e sereno che nasconde peró difficoltà e turbamenti pericolosi.

Con il suo aplombe scalfito in un cruciale momento e la sua mai abbandonata eleganza, Umberto Terruso è perfettamente in linea con il personaggio!

CAMILLA VIOLANTE SCHELLER – Masa

Camilla Violante Scheller è Masa, follemente innamorata di Konstantin sposerà peró il Maestro.

Camilla è eccezionale: rende tutte le sfumature di questo personaggio così complesso. La vediamo timida, coraggiosa, impaurita e piena di forza, innamorata e sprezzante. Bravissima!

FABIO ZULLI – Il cuoco

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Fabio Zulli

Fabio Zulli ci stupisce sul finale con un monologo che spazia tra lo straziante e il comico e nel quale lo spettacolo raggiunge il climax finale. Complimenti!

REGIA E SCENOGRAFIA

La regia è di Stefano Cordella: minimale e con idee particolarmente originali!

Particolarmente interessanti la scena di Nina che cerca disperatamente il riflettore, la scena di Konstantin che ripete in loop una battuta da clown e quella del microfono che parla e che distorce il suono sulla parola “amore”.

CONCLUSIONI

Un esperimento perfettamente riuscito quello della Compagnia Oyes: tutti i membri si equilibrano senza che nessuno emerga o risulti debole!

Lo spettacolo è molto dinamico e alterna punte di comicità estrema a punte di dramma e disperazione che, proprio in ragione di questo dinamismo, coinvolgono lo spettatore al 100%.

Complimenti a tutta la compagnia e al regista, spettacolo da vedere!

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