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LA MOLLI – LA NOSTRA RECENSIONE
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LA MOLLI – LA NOSTRA RECENSIONE

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ESTATE SFORZESCA

PRESENTAZIONE

“La Molli – Divertimento alle spalle di Joyce”: primi timidi ed emozionati nuovi passi sulle tavole di un palcoscenico!

L’Estate Sforzesca, evento dei mesi estivi ormai alla sua ottava edizione, che si svolge nella suggestiva cornice del Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, è l’occasione migliore per tornare a quella esperienza entusiasmante che è uno spettacolo teatrale.

E dopo l’inaugurazione nella prima giornata di estate del 21 giugno con la Civica Orchestra di Fiati di Milano, si parte subito in quarta con questo bellissimo monologo “La Molli – Divertimento alle spalle di Joyce”

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LO SPETTACOLO

“La Molli” è un monologo che si dipana sull’ordito del monologo di Molly Bloom che conclude l’Ulisse di Joyce, ma riscritto e calato in una realtà e quotidianità tutta milanese.

Il brano è sicuramente uno dei più noti: Molly, moglie del protagonista, riflette sui diversi eventi accaduti nel corso della sua vita, con una modalità che è stata definita flusso di coscienza, cioè pensieri disordinati che si affollano nella mente senza che ci sia un ordine preciso, talvolta mozzati dell’inizio o della fine.

Un monologo che, per realizzare questo inseguirsi ed accavallarsi di pensieri, si svolge senza alcuna punteggiatura.

Così la nostra Molli milanese, ripercorre e sfoglia a caso le pagine dei ricordi della sua vita: le attese, le occasioni mancate, gli amori, gli amanti per riempire vuoti, mancanze, il primo bacio, i silenzi, il poco amore, un figlio perduto, il desiderio ancora vivo e prorompete di un po’ di felicità di un amore che riempia il cuore, un crescendo di voglia indomita di vita.

Un rapido succedersi di stati d’animo ora sussurrati ora gridati, un passaggio dalla tenerezza nostalgica, all’allegria scanzonata passando per le lacrime di dolori appena mostrati con quasi un po’ vergogna.

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AUTORI, ATTRICE E REGIA

Autori di questo rimaneggiamento e riscrittura sono Gabriele Vacis e Arianna Scommegna rispettivamente anche regista ed attrice di “La Molli”.

Gabriele Vacis regista ben noto, direttore della scuola de Teatro Stabile di Torino, autore in questi giorni appena trascorsi del lockdown di una interessante lettera ricca di consigli su come riAPRIRE i teatri, pone in scena l’essenziale dell’essenziale: una sedia su cui siede Arianna/Molly, un faro centrato sull’attrice, un bicchiere d’acqua e fazzolettini per asciugare lacrime di riso o di pianto.

Arianna Scommegna è la protagonista di questo spettacolo: attrice di grande talento, vincitrice di numerosi premi e socia fondatrice  di ATIR Teatro Ringhiera.

Indossa una semplice sottoveste di raso, lucida.

Appena alzata dal letto o elegante e pronta per un uscita?

Seduta solitaria sulla scena apre con naturalezza il flusso dei pensieri tanto che sembra che ti stia raccontando qualche cosa di suo.

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Preferirei di no
CONCLUSIONE

Direi che è stata una ripresa davvero con il “botto”!

Un testo di grande effetto, un grande regista ed una attrice di enormi qualità.

Una grande emozione sia nel pubblico, sicuramente per l’ottimo spettacolo, ma anche per l’emozione di essere di nuovo in carne ed ossa ad assistere ad uno spettacolo, ma anche una grande emozione nell’attrice, nell’essere di nuovo in “contatto” con il pubblico.

Aggiungo una piccola curiosità che secondo me aggiunge un tocco di dolcezza, tenerezza e familiarità a tutta la serata.

Sia nel tempo di attesa, intanto che il pubblico entrava e si accomodava, sia alla fine intanto che il pubblico usciva, siamo stati accompagnati da una colonna sonora di canzoni di Nicola Di Bari.

Bellissima voce e nel suo genere melodico, canzoni molto belle, per me un ricordo degli anni della gioventù, ma mi sono chiesta il perché di una scelta in fondo un po’ particolare, salvo scoprire in seguito che Arianna Scommegna è la figlia di Nicola di Bari.

E’ un particolare che mi ha fatto tenerezza!

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