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Matilde e il Tram per San Vittore, dolore e verità al Piccolo Teatro Studio Melato
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Matilde e il Tram per San Vittore, dolore e verità al Piccolo Teatro Studio Melato

Matilde e il tram per San Vittore

Ha debuttato al Piccolo Teatro Studio Melato Matilde e il Tram per San Vittore, in scena fino al 9 giugno

Nella magia e nell’intimità del Teatro Studio Melato va in scena Matilde e il Tram per San Vittore.
Una storia che parla di donne, di mogli, di sorelle, di figlie, di madri. Siamo tra il 1943 e il 1945, quando iniziano i primi grandi scioperi che aprono una stagione di clandestinità, paura, deportazioni e dolore.
Arianna Scommegna, Debora Villa e Rossana Mola e raccontano la vita milanese in tempo di guerra.
Attraverso quattro quadri si assiste alla crescente ingerenza della milizia fascista e poi nazista nella vita dei milanesi. Gli uomini vengono pian piano portati chissá dove “Nacht und Nebel” (=di notte e nella nebbia) e le donne si ritrovano sole e senza risposte a dover portare avanti la loro vita e quella dei loro figli.
Le scenografie, minimali, si compongono di tavoli di metallo che prima fungono da porte, che proteggono le famiglie dal regime, e poi una volta abbattute diventano banchine di treni e poi nuovamente tavoli.
Le tre donne rendono con estrema naturalezza lo sconforto, la confusione e la paura di quei momenti ed è difficile rimanere impassibili davanti a tanta disperazione che purtroppo è stata verità. L’intimità del Piccolo Teatro Studio Melato permette allo spettatore di sentirsi ancor più immerso nella vicenda, di sentirsi parte di quel gruppo di persone a cui viene strappata la famiglia, la dignità e poi la vita.
Insieme a loro in scena Giulia Medea, Matilde, bimba di 11 anni che conclude lo spettacolo.

Il testo di Renato Sarti, anche regista dello spettacolo, (in versione cartacea edito da CueExpress) parte dalle testimonianze raccolte da Giuseppe Valota (raccolte in Dalla fabbrica ai lager) e utilizza anche il dialetto per ricreare l’atmosfera milanese e avvicinare lo spettatore al “sentire” dell’epoca.

Da non perdere, emozionante ed estremamente realistico!

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