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MUMBLE MUMBLE: amore, morte e dissenteria…
Scuro Chiaro

MUMBLE MUMBLE: amore, morte e dissenteria…

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Emanuele Salce e Paolo Giommarelli due veri mattatori del palcoscenico nel loro travolgente “Mumble Mumble”

Uno spettacolo, un ‘autoanalisi, un viaggio in un passato non facile tra, una presa di coscienza e… una stitichezza alquanto fastidiosa!

Questo è “Mumble Muble” ovvero “Confessioni di un orfano d’arte”, un vero gioiello del teatro italiano scritto da Emanuele Salce e Andrea Pergolari.

Sul palco Salce ci lascia davvero senza parole, non solo un attore di altissimo livello ma un “portatore sano di verità” che sui palchi non è cosa cosi scontata ma anzi spesso davvero rara.

Al suo fianco una spalla (limitativo come termine direi) davvero strepitosa, ovvero un Paolo Giommarelli che è davvero in totale sincronia artistica e umana con Emanuele.

Uno spettacolo nato per caso… beh se questo è il risultato grande plauso al caso e ai giusti incontri.

Emanuele Salce e Paolo Giommarelli parlano di amore e morte sempre con giusta e garbata ironia e una recitazione che crea un valico difficilmente difficilmente distinguibile tra teatro e realtà.

Ancora una volta uno spettacolo considerato del genere “off” dà davvero punti (e non pochi) a grandi e sfavillanti produzioni.

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LO SPETTACOLO

Un’ora e quaranta circa che ti travolgono.

Non riesci mai a percepire dove inizia lo spettacolo e finisce la realtà e viceversa.

Si lavora sul palco a una parte, dando luogo ad una vera analisi di quello che è l’egocentrico mondo del teatro.

Un attore che vuol portare in scena il grande Dostoevskjj si trova a confronto con il suo regista che cerca di mitigare l’ego disperato del protagonista facendo in modo di limitare al minimo le “pacchiane ridondanze” dandogli un grande consiglio: recita come parli e usa cose umane!

Ma eccoci alla realtà: Emanuele Salce protagonista di una vera vita in “prima fila a teatro” data dai suoi due padri quello naturale Luciano Salce e Vittorio Gassman secondo marito della madre Diletta D’Andrea.

Due figure paterne non facili,

più concentrate su di se che sull’infante

Una vita di provini, di rifiuti e di concorsi vinti ma… senza un vero proseguo.

E poi… la prima “funesta notizia” da una segreteria telefonica: Papà Salce è morto!

Da qui un viaggio nello stereotipato e spesso plastico mondo che circonda la scomparsa di ognuno di noi ed in particolare accentuato se il protagonista della dipartita è un cosiddetto Vip!

Si attiva la stampa, le pompe funebri si propongono con cataloghi alla Postalmarket ogni tipologia di funerale con tutti i confort del caso e sopratutto si pensa alla miglior faraonica frase da mettere sulla lapide…

Il racconto prosegue e si arriva al secondo evento funesto: la dipartita di Vittorio Gasmann.

Necessita un funerale paritetico per assoluta par condicio.

Anche qui ognuno cerca i suoi quindici secondi di fama dal parrucchiere al macellaio, dall’edicolante al tabaccaio.

Un vero carnevale del sacro e del profano in casa Gassman con l’apoteosi del famoso attore al bordo del letto che non perde occasione del suo momento di celebrità con un breve monologo nello stile “tragedia greca”.

Un vero “funeral Party” come dice Emanuele a cui non può mancare il sindaco, eminenti figure del clero e i pettegolezzi tra attori.

Si arriva alla cerimonia funebre, alla cremazione il tutto sempre tra verità e elegante ironia .

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Maria Stuarda regia di Davide Livermore

Ed eccoci al terzo momento dello spettacolo: il Viaggio in Australia con il fratello diciottenne di Emanuele.

L’incontro con la “fatale biondina” e poi la convivenza con l’altra… la terribile e inarrestabile stipsi che ad un certo punto si trasforma in una…”letterale figura di merda “.

Non spoilero assolutamente nulla di questa parte che va vista e rivista dal vivo perché credetemi…toglie il fiato dalle risate ma senza mai perdere di buon gusto anche se l’argomento non è certamente “profumato”.

Come finisce lo spettacolo?

In un modo davvero commovente… due voci per mettere un punto o un inizio a questo “Mumble Mumble” davvero incantevole.

Regalatevi una sera a teatro, a quello vero, a quello che ti fa tornare a casa felice per aver avuto il “coraggio” di uscire e sederti su quella poltroncina molto più sicura di un posto sul Bus!

LA NOSTRA INTERVISTA A EMANUELE SALCE E PAOLO GIOMMARELLI
ECCO COME ANDARE A VEDERE MUMBLE MUMBLE

TEATRO/CINEMA MARTINITT

Via Pitteri 58, Milano.

Telefono 02/36580010, info@teatromartinitt.itwww.teatromartinitt.it.

Orari biglietteria: lunedì 17-20, martedì-sabato 10-20, domenica 15/20

Costi: 26 euro intero (over 65 18 euro, under 26 16 euro). Abbonamenti a partire da 65 euro.

Per evitare assembramenti è fortemente consigliato l’acquisto anticipato dei biglietti.

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