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PINK SONIC – La nostra recensione
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PINK SONIC – La nostra recensione

pink sonic
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Il 27 gennaio 2020
Teatro Manzoni

• PRESENTAZIONE
• IL CONCERTO
• IL CAST
• CONCLUSIONI

PRESENTAZIONE

Il progetto Pink Sonic nasce nel 2011 per far rivivere l’energia e le emozioni dei concerti live dei Pink Floyd.
L’intento di questo gruppo di artisti è quello di restituire, ricreare le stesse emozioni e le stesse sonorità rock dei Pink Floyd; questo è reso possibile per la tecnica dei singoli artisti, ma anche grazie all’utilizzo degli stessi strumenti musicali utilizzati dai Pink Floyd durante i concerti del periodo 1988/1994.

IL CONCERTO

La sala è gremita.
Potrebbe sembrare una serata di revival, in effetti una buona parte del pubblico appartiene ad una certa età, quella che era giovane adolescente negli anni ’70, ma guardando bene c’è un po’ di tutto, anche giovanissimi, poco più che bambini.

Segno che la musica di questo gruppo è diventata senza tempo, sempre bella e con qualcosa da dire.

Senza presentazioni ne annunci, il concerto parte con il buio e suoni di scrosci di pioggia e brontolii di tuono, occhi di bue che si accendono alternativamente illuminando i singoli artisti e poi esplosione di suono e di luci.

Si perché questo concerto non è solo musica, ma uno show, uno spettacolo teatrale, con giochi di luci e laser imponenti, con l’immancabile schermo circolare di 5 metri con 32 luci, nel quale scorrono video che richiamano i testi delle canzoni.

I brano spaziano in tutto il repertorio della band, con ovviamente i brani più noti, come per esempio: Wish you were here, Breath, Money, The great gig in the sky, Us and them ed anche, nei bis Another brick in the wall

CAST

Francesco Pavananda Pavan (chitarra, voce principale),
William Moor (batteria),
Michele Lavarda (basso e voce),
Gioel Stradiotto (tastiere),
Gabriele Andreotti (sassofono),
Marco Marinato (chitarra ritmica),
Valerie Buckley (voce), Manuela Milanese (voce), Nicole Stella (voce).

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Francesco Pavananda Pavan è il front man del gruppo ed è anche l’ideatore ed anima di questo progetto.

Da oltre vent’anni si dedica allo studio ed alla ricerca dell’anima e del sound di David Gilmur.
La volontà dei Pink Sonic è di esprimere l’anima live dei Pink Floyd, questo li rende diversi da qualsiasi altra band che generalmente cercano di riprodurre quasi fedelmente la produzione in studio dei Pink Floyd.
Tutti i componenti di questa band sono decisamente a dei livelli molto alti sia per capacità tecniche che interpretative.
Una particolare applauso alla cantante Nicole Stella che interpreta l’assolo di The great gig in the sky; voce veramente eccezionale e interpretazione notevole.

CONCLUSIONE

Uno spettacolo che poteva essere semplicemente un revival e che invece si è dimostrato un’esperienza musicale veramente particolare.
In alcuni momenti la combinazione delle luci e delle musiche avevano caratteristiche ipnotiche.
Un insieme di sollecitazioni dove non sapevi più se vedevi le note o sentivi la luce.
Una sola unica pecca, non dovuta però al gruppo o alla musica, ma al luogo, perché credo che questo tipo di spettacolo con queste luci e sonorità abbia bisogno di spazi più grandi ed aperti.
E’ uno spettacolo da stadi o meglio ancora da grandi arene.

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