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The Butterfly Caught
Scuro Chiaro

The Butterfly Caught

The Butterfly Caught

THE BUTTERFLY CAUGHT: una cruda verità da svelare

Il 18 settembre 2018 è iniziato il Festival di cinema indipendente del quale vi avevo parlato, il NOTFILMFEST.
La cerimonia d’apertura è stata accogliente come non mai, piena di luci, flash di macchine fotografiche ed un lungo tappeto blu ad accompagnare tutti gli ospiti verso un meraviglioso cinema all’aperto.
Il festival è stato organizzato divinamente e, oltretutto, è stato anche pieno zeppo di interessanti scoperte a livello cinematografico.
I film in concorso hanno tutti una storia importante da raccontare, un messaggio da voler condividere e diffondere a più persone possibili.
Dedicherò i miei prossimi articoli proprio a questo e voglio iniziare a fare una piccola recensione su uno dei film che più ha attirato la mia attenzione e mi ha lasciata con il fiato sospeso fino alla fine: “The butterfly caught“.
E’ la storia di tre amiche che lavorano nel mondo dello spettacolo e di come le loro vite, da intrecciate ed unite per buona parte dell’inizio del film, prendano poi ognuna una propria direzione verso un percorso intricato, complicato e pesante, condito da droga, stress psicologico e il sentirsi un continuo fallimento.
C’è Elsa, una giovane mamma in fuga dal proprio passato, bellissima ma sempre insicura sulla sua vita.
Joe, una ragazza abbandonata a sé stessa, sfortunata in amore e nel lavoro, che si abbatte di continuo perché non riesce ad “essere abbastanza”, continuando a paragonarsi con le proprie amiche.
Ed infine, Naomi, una giovane attrice disposta a tutto per la propria carriera, anche ad andare contro i suoi stessi principi.
Abbandonata dalla madre quand’era piccola, Naomi si scontra continuamente con un muro fatto di incomprensioni, difficoltà e, talvolta, anche insensata solitudine.
La pellicola è stata diretta da Manny Rodriguez JR e racconta la cruda realtà della vita a Los Angeles quando si è attori.
In generale, il film, vuole trasmettere al pubblico quel senso di impotenza davanti alla sconfitta continua, quel voler scappare senza affrontare i problemi della vita vera e quell’arrivare a mettere in gioco anche più del dovuto, nel momento in cui la posta che si sta puntando è molto, molto alta.
Le tre attrici protagoniste, Alex Sgambiati, Jess Jacobs e Abigail Klein sono state eccezionali e molto naturali, nel rappresentare queste sensazioni e renderle il più realistiche possibili.
Questo genere di film mi ha fatta molto riflettere e sentire coinvolta a livello emotivo, essendo io nello stesso settore, facendomi realizzare quanto davvero il mondo dello spettacolo possa essere infido e pieno di insidie anche laddove non si immagina si possano nascondere.
Lo consiglio vivamente a tutti, perché secondo me può essere davvero un film che porta lo spettatore a riflettere, specialmente se è coinvolto in questo genere di prospettive e realtà.
Voto: 9/10

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