In lettura
To Be or not to Bop: la recensione
Scuro Chiaro

To Be or not to Bop: la recensione

to be or not to bop
to be or not to bop

To Be or not to Bop: Area M, Giovanni Falzone e Corrado D’Elia raccontano Dizzy Gillespie

  • IL LIBRO
  • LO SPETTACOLO
  • CONCLUSIONI
IL LIBRO

To be or not to bop è il titolo dell’autobiografia di Dizzy Gillespie, grande trombettista, band leader e compositore originario di Cheraw(North Caroline).
Secondo il racconto dello stesso autore il titolo nasce da un fatto accaduto a Gillespie nel 1989 a Londra, mentre passeggiava per Hyde Park incontra una ragazza che aveva allestito un banchetto che vendeva piccoli busti di Shakespear con la scritta To be or no to be, Dizzy le suggerisce di correggere la dicitura con “To be or not to bop” – “Se non sei te stesso non puoi essere bop”, è più o meno la traduzione di questo gioco di parole, alludendo al linguaggio innovativo del jazz detto “Be Bop, ideato da Gillespie insieme a Charlie Parker, Bud Powel e Kenny Clarke

to be or not to bop
LO SPETTACOLO

“La vita è l’arte dell’incontro”

Trattandosi di musica jazz, la capacità di interagire tra musicisti è fondamentale.

E non solo.

In questo spettacolo abbiamo un interagire di un orchestra, l’Orchestra di AreaM Citta Studi Soud diretta da un virtuoso trombettista Giovanni Falzone, con un testo ispirato appunto all’autobiografia di Dizzy Gillespie, adattato per la scena da Paolo Bandini, Emilio Soli e Mattia Sofo, affidato alla voce recitante di Corrado D’Elia.

Così assistiamo ad un intervallarsi di brani di Gillespie, arrangiati da Giovanni Falzone, trombettista di grande fama nel mondo del jazz, a brani recitati da Corrado D’Elia che raccontano momenti della vita di Dizzy.

Racconti che in rapida successione toccano i momenti dell’infanzia, della dura vita , del padre manesco, dei suoi otto fratelli, dello studio da autodidatta della tromba, della nascita del suo appellativo Dizzy, delle prime band, della sua band, della collaborazione con Charlie Parker, di come la musica lo abbia salvato da essere un teppista.

Forse ti potrebbe piacere anche…
Il calamaro gigante
CONCLUSIONI

Uno spettacolo originale, interessante e affascinante.
Un modo di conoscere, quasi dal vivo, una grande figura del mondo del jazz, grazie alla voce ed alla interpretazione di Corrado D’Elia e all’interpretazione delle musiche di Giovanni Falzone accompagnato da un orchestra composta, quasi totalmente da giovanissimi elementi che provengono dal Conservatorio, sezione jazz, di Milano.

La musica jazz, che in qualche modo è ancora un po’ una musica per orecchi addestrati, si fa più vicina, più comprensibile, essendo punteggiata dai momenti di vita di uno dei suoi autori.

Ovviamente lo spettacolo è altamente apprezzabile anche perché eseguito da artisti tutti veramente di grande livello, a partire dai giovani musicisti dell’orchestra, davvero talentuosi, al validissimo trombettista Giovanni Falzone e al sempre emozionante Corrado D’Elia.

Qual è la tua reazione?
Excited
0
Happy
0
In Love
0
Not Sure
0
Silly
0

© 2020 Dejavu. All Rights Reserved.

Torna a inizio pagina