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TREDICI: STAGIONE 4!
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Tredici – E’ finita la serie di Hannah Baker

TREDICI

Tredici (Thirteen Reasons Why), la serie tratta dall’omonimo romanzo di Jay Asher, è giunta al termine. Il titolo della serie è reso graficamente in questo modo: TH1RTEEN R3ASONS WHY.

Dopo quattro stagioni, Clay Jensen e il gruppo di studenti della Liberty High ci salutano. La serie, che è ormai diventata un cult, fece un enorme scalpore alla sua uscita nel 2017 sia per i temi trattati sia per la violenza verbale, fisica e sessuale spesso rappresentata esplicitamente.

Infatti, nel luglio 2019, Netflix a seguito di numerose proteste tagliò dall’episodio finale della prima stagione la scena del suicidio di Hannah Baker. Oggi possiamo vedere la scena in cui la protagonista si guarda allo specchio e, dopodiché, la scena in cui sua madre la trova morta nella vasca.

Effettivamente quel momento era particolarmente crudo e si temeva che alcuni spettatori potessero emulare l’estremo gesto.

LE PRIME TRE STAGIONI

Ma veniamo a riassumere le prime tre stagioni:

  1. la prima è completamente dedicata ad Hannah Baker, personaggio diventato iconico e che è stato sulla bocca di tutti al momento dell’uscita delle serie. La ragazza registra tredici cassette (da qui il nome della serie) in cui incolpa tredici -circa- suoi compagni di scuola di averla piano piano spinta a decidere di togliersi la vita. La stagione ripercorre il momento in cui Clay Jensen riceve le cassette e scopre, puntata dopo puntata, tutto ciò che Hannah ha subìto. Questa è, forse, la stagione più cruda ed anche più innovativa della serie.
  2. la seconda racconta il processo che i genitori di Hannah iniziano contro la scuola che, secondo loro, avrebbe ignorato i segnali e le richieste di aiuto della figlia. La verità che Hannah sembrava imporre nella prima stagione viene ora relativizzata dalle confessioni degli altri studenti della Liberty che ne dipingono un quadro diverso. Ora la vicenda acquisisce credibilità: era surreale che una persona fosse sempre “vittima” o sempre “carnefice”;
  3. la terza è dedicata invece a Bryce Walker che, questa volta, non viene raccontato come l’antagonista ma anzi viene descritto a 360 gradi, sicuramente in maniera più realistica.
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CURIOSITA’
  • Tredici inizialmente doveva essere un film ma nel 2015 è stato preso da Netflix che l’ha reso una serie tv.
  • La protagonista di Tredici doveva essere Selena Gomez e non Katherine Langford, ma Selena rimase comunque produttrice della serie insieme alla madre Mandy Teefey;
  • Due dei protagonisti, Alisha Boe e Tommy Dorfman, hanno fatto un tatuaggio insieme a Selena Gomes: un punto e virgola che rappresenta la serie e un’organizzazione no profit che aiuta chi è colpito da autolesionismo e depressione, “Project Semicolon”.
LA QUARTA STAGIONE

Senza farvi spoiler vi svelo che la quarta stagione racconta il disagio di alcuni dei protagonisti nell’archiviare e nel superare le esperienze passate.

Forse ancora non sono state definitivamente chiuse: ma come non farsi sopraffare dai sensi di colpa e dalla paura della verità?

Winston cerca di scoprire cos’è successo a Monty e qualcuno minaccia di far venire a galla la verità..

Gli studenti della Liberty affronteranno nuove sfide e nuovi difficili momenti prima di salutarci definitivamente.

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Brandon Flynn
CONCLUSIONI

Io ho trovato Tredici a volte incongruente rispetto al messaggio iniziale. La prima stagione aveva uno scopo ben preciso di esistere, ed aveva anche una sua netta chiusura: in realtà avrebbe benissimo potuto concludersi lì la storia.

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Sull’onda del successo della prima stagione è nata la seconda stagione che aveva ancora Hannah come personaggio centrale anche se cominciava a porre sullo stesso piano anche gli altri protagonisti.

Con la quarta stagione i riferimenti ad Hannah sono pressoché scomparsi, forse ci si è allontanati troppo dal titolo della serie?

Comunque i personaggi sono tutti interessanti, tranne Clay che è sempre un po’ esagerato a mio avviso, e hanno sempre un punto di vista differente sulle vicende. Anche gli attori svolgono il loro compito con credibilità e senza particolari disequilibri.

In particolare trovo Brandon Flynn (che interpreta Justin Foley) sempre un gradino sopra gli altri e Inde Navarrette (Estela De La Cruz), che è una new entry, molto brava.

Voi l’avete vista? Che ne pensate?

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