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Van Gogh – L’odore assordante del bianco, che Spettacolo!
Scuro Chiaro

Van Gogh – L’odore assordante del bianco, che Spettacolo!

Van Gogh L'odore assordante del bianco

Van Gogh – L’odore assordante del bianco, in scena al Teatro Manzoni fino al 2 dicembre

“L’odore assordante del bianco”: una sinestesia, può sembrare un artificio letterario e niente di più, ma vi assicuro che appena si aprirà il sipario ne comprenderete a fondo il significato.

La scena si apre su tre pareti bianche e un pavimento, anch’esso bianco. Non c’è nulla, se non una pianta dai fiori bianchi e un uomo, vestito di bianco, che si rotola a terra. E’ Alessandro Preziosi, attore noto al grande pubblico per fiction quali Elisa di Rivombrosa e, più di recente, I Medici.

Van Gogh L'odore assordante del bianco

Preziosi interpreta il genio Van Gogh che, rinchiuso in un ospedale psichiatrico in Provenza, ad Arles, inizia ad avere allucinazioni e principi di follia. Manca il colore, ecco cosa lo scardina dalla realtà: in quella stanza bianca, dai vetri opachi e dal pavimento bianco egli non vede il colore e per un pittore è come non avere ossigeno.

Sul palco con lui, Massimo Nicolini, che interpreta il fratello Theo, Francesco Biscione, Roberto Manzi, Alessio Genchi e Vincenzo Zampa che interpretano medico, assistenti e direttore dell’ospedale Saint Paul in cui si trova Van Gogh.

Un’ora e trenta circa di agonia e stupore nel tormento continuo del pittore, che Preziosi riporta in modo superbo nella voce, nella mimica facciale, nei gesti, nella postura e nel modo di camminare. Non si poteva distinguere l’attore dal personaggio, perfettamente sovrapposti dall’inizio alla fine. Evidente inoltre il grandissimo sforzo mentale e fisico di Alessandro Preziosi per rendere così realisticamente il personaggio. Difficile reggere il confronto per gli altri attori in scena, che hanno comunque saputo mantenere un certo equilibrio durante tutto lo spettacolo. Menzione particolare merita Francesco Biscione che interpreta il direttore dell’ospedale e che ha saputo dare grande spessore e particolare profondità al personaggio.

Senza dubbio non è uno spettacolo di quelli leggeri, che ci portano da un’altra parte ma senza lasciarci emozioni forti: con “Van Gogh – L’odore assordante del bianco” verrete catapultati in un’altra epoca, in un’altra mente, e vi sarà chiesto di comprendere con sforzo il reale significato dei profondi dialoghi/monologhi messi in scena.

Van Gogh L'odore assordante del bianco

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Un testo bellissimo, infatti, quello di Stefano Massini, che ci immerge nella personalità profonda e controversa del pittore. La regia è di Alessandro Maggi, che ha coordinato il tutto con un perfetto equilibrio tra recitato, musica e luce. La musica (Giacomo Vezzani), inserita nei momenti in cui il pensiero del protagonista si fa più contorto, e unita a rumori quali il battito del cuore, trascina lo spettatore nel sentimento del pittore.

Le luci (Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta) sono gestite in modo da rendere in ogni momento ciò che vive Van Gogh, e riescono perfettamente nell’intento; le scenografie (Marta Crisolini Malatesta) allo stesso modo danno l’impressione della freddezza creatasi attorno a quell’uomo solo tramite il colore bianco e lo splendido rilievo (anch’esso in bianco) del dipinto “Corvi su un campo di grano” che ricopre la parete di fondo. Le pennellate dense tipiche di Vincent Van Gogh rendono ancora una volta l’idea della sua angoscia e profondità.

Imperdibile, uno spettacolo con la S maiuscola.

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