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Invito alla Scala per giovani e anziani!
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Invito alla Scala per giovani e anziani!

invito alla scala giovani e anziani
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I Solisti dell’Accademia di Perfezionamento per Cantanti Lirici del Teatro alla Scala – Invito alla Scala per giovani e anziani

Pianoforte Vincenzo Scalera

Musiche di W.A. Mozart, G. Donizetti, G. Rossini, G. Verdi, G. Bizet, R. Strauss, R. Leoncavallo, G. Puccini

Lunedì 18 febbraio h 16.00

Prezzi: da 16,00 a 8,50 euro

Il comunicato:

Da Mozart a Donizetti, Rossini, Verdi, Bizet, Strauss, Leoncavallo e Puccini: questo il programma del suggestivo concerto lirico che state per assaporare con le giovani voci dell’Accademia, sorta di giro nel mondo del belcanto che passa attraverso duetti e terzetti di aree diverse del continente come Austria, Italia e Francia. Vediamo nel dettaglio. Frutto di una commissione dell’imperatore Giuseppe II per il Carnevale del 1790, Così fan tutte di Mozart è l’apice della trilogia “italiana” su libretto dell’abate da Ponte con quell’ irresistibile e spassoso gioco delle coppie di amanti, da cui si emana un eccitante profumo libertino. Ed è qui, nel duetto «Prenderò quel brunettino» che le fanciulle rompono finalmente gli indugi: Dorabella si ri-
promette di conquistare il Guglielmo, fidanzato di Fiordiligi, mentre quest’ultima cercherà di intendersi con Ferrando, promesso della sorella, pur fra mille renitenze.

Ispirata a un romanzo d’appendice spagnolo – al centro c’è un amore impossibile intessuto fra le mura di un monastero e il torbido ambiente di corte – La Favorita (1840) di Donizetti riesce a conciliare la spettacolarità del grand-opéra francese con la tradizione vocale italiana. E «Quando le soglie paterne varcai» è l’appassionato duetto (scena terza del secondo atto) fra Leonora e il suo amante e re Alfonso XI di Castiglia, in un clima pervaso da forti contrasti e conflitti. Nel brano successivo dal Tancredi (1813) di Rossini ci imbattiamo in quest’opera seria, ambientata in una Sicilia dove lottano ferocemente bizantini e saraceni. «L’aura che intorno spiri» è il duetto del primo atto in cui Amenaìde, discendente di una delle famiglie patrizie di Siracusa esorta l’amato e nobile normanno Tancredi a fuggire dall’isola, evitando la condanna per l’accusa di un legame forte con la corte di Bisanzio. Quasi per antitesi alla grandiosa spettacolarità, negli ultimi anni parigini Donizetti frequentò invece il genere buffo con Don Pasquale (1843, Théâtre des Italiens) fra personaggi e prototipi ispirati alla commedia dell’arte. E «Pronta io son» è il duetto che chiude il primo atto fra Dorina e il dottor Malatesta: dove quest’ultimo spiega alla giovane come gabbare il vecchio possidente Don Pasquale, travestendosi da Sofronia e inscenando
una finta cerimonia di nozze.

Tutt’altra storia quella della Forza del destino (1862): tassello prezioso nel periodo centrale di Verdi con un gioco continuo di colpi di scena, allusioni al monumentale grand-opéra e i

soliti temi ricorrenti come il legame familiare, l’amicizia, il sapore amaro della vendetta e il riscatto della redenzione. «Invano Alvaro ti celasti al mondo… Col sangue sol cancellasi» è il duetto fra don Carlo e un don Alvaro in abito da frate (scena quinta, quarto atto): il primo sfida il rivale a un duello all’ultimo sangue (schiaffeggiandolo e tacciandolo di codardia) ma quest’ultimo rifiuta, invocando il suo amore per Leonora. L’episodio successivo è dalla Carmen (1875) di Bizet dove l’omicidio finale dell’eroina sulla scena, che contraddiceva il tipico lieto fine da opéra-comique, contribuì al folgorante successo. «Mêlons! Coupons!» è il fatidico “terzetto delle carte” del terzo atto. Siamo in un accampamento di zingari sulle montagne, mentre Frasquita e Mercédès interrogano le carte per sapere quale sarà il loro futuro, ma quando tocca a Carmen il responso è terribile: la morte!

Improntata alla vicenda dell’amore impossibile fra due giovani, in un contesto livido e notturno, la donizettiana Lucia di Lammermoor (1835, dal romanzo di Walter Scott) s’intona invece perfettamente alla vena gotica del primo romanticismo. Preceduto dal recitativo «Appressati Lucia…», il duetto «Soffriva nel pianto» mostra i primi segni del turbamento di lei, che rimprovera al fratello Enrico di aver ostacolato il suo amore per Edgardo e invoca la morte per sé. Nel Rosenkavalier (1911) invece Richard Strauss poté dar sfoggio della propria strabiliante abilità di orchestratore, trovando nel walzer viennese un’oasi di morbida piacevolezza dionisiaca: un magnifico esempio di quest’opera è il duetto del secondo atto «Mir ist die Ehre widerfahren…Wo war ich schon einmal» tra Octavian e Sophie, quando nel salone del conte Faninal fervono i preparativi per la festa di fidanzamento fra quest’ultima e il barone Ochs. Per Sophie l’apparizione di Octavian è irresistibile e tra i due giovani nasce subito un’attrazione fatale.
«Silvio! A quest’ora…» dai Pagliacci (1892) di Leoncavallo è invece la scena terza, tra Silvio e Nedda, quando lui dichiara tutto il suo amore, chiedendole di abbandonare il marito Canio e di fuggire, ma lei timorosa dice di non poter più farlo («sta il destin contro noi»).

Il concerto si chiude con la pucciniana Madama Butterfly (1904), quando Sharpless consiglia a Cio-cio San di affidare il bambino ai Pinkerton, e costei, stremata dal dolore, acconsente.

Un ultimo momento di desolazione, prima che lei, affranta anche per aver capito di essere stata definitivamente abbandonata dal suo amato e padre di suo figlio, scelga di togliersi la vita.

Luigi Di Fronzo

FONDAZIONE ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

L’Accademia Teatro alla Scala, oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, è considerata fra le istituzioni più autorevoli per la formazione di tutte le figure professionali

che operano nello spettacolo dal vivo: artistiche, tecniche e manageriali. La proposta didattica si articola in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) per una trentina di corsi frequentati ogni anno da oltre 1.600 allievi. Il percorso formativo affianca alle lezioni teoriche e pratiche in aula un’intensa attività “sul campo”, secondo la filosofia del learning by doing grazie a concerti, spettacoli, esposizioni, produzioni operistiche, non solo sul territorio nazionale. La docenza è affidata ai migliori professionisti del Teatro alla Scala e ai più qualificati esperti del settore.

ACCADEMIA DI PERFEZIONAMENTO PER CANTANTI LIRICI DEL TEATRO ALLA SCALA

Fondata da Riccardo Muti nel 1997 sotto la direzione artistica di Leyla Gencer, l’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici raccoglie l’eredità della scuola dei “Cadetti della Scala”, voluta da Arturo Toscanini nel 1950 per garantire la trasmissione della tradizione lirica italiana. Grazie alla docenza di artisti e maestri come Luciana D’Intino (docente principale), Renato Bruson, Luciana Serra, Eva Mei, Gregory Kunde, Umberto Finazzi, Vincenzo Scalera, James Vaughan, Marina Bianchi e Marco Gandini, l’Accademia prepara alla carriera professionale giovani cantanti dotati di una solida formazione vocale e musicale, affinandone in un percorso biennale le capacità tecniche e interpretative.

Le masterclass tenute nel corso degli anni da Luis Alva, Teresa Berganza, Enzo Dara, Juan Diego Flórez, Mirella Freni, Christa Ludwig, Giorgio Merighi, Leo Nucci, Lubica Orgonasova, Ruggero Raimondi, Renata Scotto e Shirley Verrett hanno ulteriormente arricchito l’esperienza formativa.

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I ragazzi irresistibili

Lo studio quotidiano s’intreccia costantemente con la partecipazione degli allievi alle produzioni in scena al Teatro alla Scala, accanto a interpreti, direttori d’orchestra e registi di fama assoluta. Sin dalla prima edizione del corso ha rivestito una particolare importanza il “Progetto Accademia”, un titolo inserito nella stagione scaligera, interamente affidato agli allievi (per citare alcune delle opere allestite negli anni più recenti: Così fan tutte, Le nozze di Figaro, Le convenienze ed inconvenienze teatrali, L’occasione fa il ladro, L’italiana in Algeri, Don Pasquale, La scala di seta, Il barbiere di Siviglia).

Dal 2016 il Teatro alla Scala ha voluto fortemente incentivare tale iniziativa, chiamando ogni anno un autorevole direttore e un grande regista a realizzare una nuova produzione, con l’obiettivo di favorire esperienze di altissimo livello professionale. La messa in scena di Die Zauberflöte di Mozart, affidata alla regia di Peter Stein sotto la direzione di Ádám Fischer,
è stata la prima tappa di tale indirizzo. Nel 2017 è andata in scena Hänsel und Gretel di Humperdinck con la regia di Sven-Eric Bechtolf e la direzione musicale di Marc Albrecht, e nel 2018 Alì Baba e i 40 ladroni di Cherubini, in un allestimento firmato da Liliana Cavani e diretto da Paolo Carignani. Nella stagione 2018/19 andranno in scena il dittico Prima la musica e poi le parole di Salieri con la regia di Grischa Asagaroff e Gianni Schicchi di
Puccini con la regia di Woody Allen, sotto la direzione di Ádám Fischer, oltre a Rigoletto diretto da Nello Santi nell’allestimento di Gilbert Deflo.

A tali impegni si affiancano un’intensa attività concertistica e la partecipazione a produzioni operistiche, in Italia e all’estero.

Inoltre, nella stagione 2014/15 il Teatro alla Scala ha inaugurato con la Cenerentola per i bambini (per la direzione di Maxime Pascal e la regia di Ulrich Peter) tratta dall’opera di Rossini, il progetto “Grandi Spettacoli per Piccoli”, iniziativa destinata ad avvicinare il pubblico più giovane all’opera lirica attraverso la messa in scena di noti titoli del repertorio, affidati all’orchestra e alle voci dei solisti dell’Accademia, in versioni appositamente riviste e pensate per bambini in età scolare.
Nella stagione 2015/16 è andato in scena Il flauto magico diretto da Min Chung e Paolo Spadaro, per la regia di Ulrich Peter, nel 2016/17 Il ratto dal serraglio firmato da Johannes Schmid per la direzione di Michele Gamba e nella stagione 2017/18 Il barbiere di Siviglia e L’elisir d’amore, entrambi diretti da Pietro Mianiti in allestimenti firmati da Grischa Asagaroff.

Vincenzo Scalera

Nato negli Stati Uniti da genitori italo-americani, ha iniziato a soli cinque anni lo studio del pianoforte, per poi laurearsi presso la Manhattan School of Music di New York. Ha lavorato inizialmente come pianista presso l’Opera del New Jersey.

Dopo l’arrivo in Italia, ha continuato gli studi musicali, e nel 1980 ha iniziato il suo rapporto con il Teatro alla Scala come maestro collaboratore curando la preparazione musicale di numerose produzioni e lavorando con prestigiosi direttori quali Claudio Abbado, Carlos Kleiber, Gianandrea Gavazzeni, Riccardo Chailly.
Ha partecipato a diversi Festival musicali: Edimburgo, Rossini Opera Festival di Pesaro, Martina Franca, Les Chorégies d’Orange, Salisburgo.
Ha suonato nei principali centri musicali d’Italia oltre che a New York, Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Bonn, Vienna, Tokyo, Lisbona e Mosca, accompagnando nei recital i più famosi cantanti: Carlo Bergonzi, Montserrat Caballé, José Carreras, Leyla Gencer, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, Renata Scotto, Cesare Siepi, Lucia Valentini Terrani, Leontina Vaduva, Sumi Jo, Juan Diego Flórez, Vittorio Grigolo. Ha partecipato, come cembalista, alle registrazioni discografiche della Cenerentola e del Viaggio a Reims di Rossini, diretti da Claudio Abbado. La sua discografia pianistica comprende anche le registrazioni di vari recital con artisti quali Carlo Bergonzi (In Concerto e The Art of Bel Canto – Canzone), José Carreras (Live dalla Staatsoper di Vienna e The Come Back Concerts), Leyla Gencer (Paris Recital 1981), Renata Scotto (Liriche complete di Verdi), Sumi Jo (La promessa).

Docente alla Renata Scotto Opera Academy di Savona nella classe per accompagnatori pianistici, dal 2003 è docente presso l’Accademia d’Arti e Mestieri del Teatro alla Scala.

È inoltre annoverato tra gli “Steinway Artists”.

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